Sul numero di febbraio 2020 de Il Ponte, il periodico di Codroipo distribuito in tutto il Medio Friuli, a pagina 39 è stato pubblicato un articolo che parla dei nostri primi quarant’anni . Dopo la foto, trovate il testo.
Nel 1979 nasceva a Sclaunicco il Circolo Culturale e Ricreativo. Per il nome, la scelta cadde quasi inevitabilmente su “La Pipinate”, perché in esso era racchiuso lo spirito di aggregazione che il circolo si prefiggeva. Già, perché La Pipinate deriva dal soprannome con cui i bambini del paese chiamavano la statua della Vittoria in cima al monumento ai caduti, sotto la quale andavano a giocare.
Con quello stesso spirito di aggregazione, nel 1980 Mons. Giuseppe Faidutti, allora parroco di Sclaunicco, propose a ragazzi ed adulti di “fare teatro”. Nacque così la compagnia teatrale di Sclaunicco, divenuta poi parte integrante del circolo culturale.
A dire il vero, l’attività teatrale a Sclaunicco aveva fatto la sua comparsa già nel 1938, sempre grazie al supporto del parroco del paese, Don Calligaro. Le rappresentazioni avvenivano in canonica, con soli attori maschi. Sospesa l’attività durante il conflitto, riprese nel dopoguerra fino al 1952, quando un principio d’incendio durante le prove la interruppe bruscamente.
Quest’anno sono quarant’anni che la compagnia si esibisce con continuità. Dalla messa in scena della prima commedia, La buteghe dal barbîr di Pietro Someda de Marco, gli spettacoli realizzati sono stati quaranta, uno all’anno, ed il numero di persone che si sono prestate a fare da attore o attrice supera le cento unità, tutti dilettanti, che hanno sempre recitato in friulano. Per scelta, la compagnia ha quasi sempre rappresentato delle commedie, ritenendo che il pubblico che la segue vada a teatro per svagarsi, per passare un’ora e mezza spensierata. Inoltre, ritiene che se gli attori sono i primi a divertirsi durante le prove, quell’allegria riescono a trasmetterla con maggior facilità al pubblico. Questo non significa che i copioni scelti non forniscano spunti di riflessione anche seri, ma sempre con il sorriso sulle labbra.
Da alcuni anni la compagnia cerca, nella scelta dei copioni e nelle loro messa in scena, di far cadere quello stereotipo che associa il teatro amatoriale in friulano alla classica rappresentazione con fogolâr, nonno sordo e vecchia con il fazzoletto in testa. Pur non rinnegando che quel tipo di teatro, che fa parte della cultura friulana e che anch’essi hanno rappresentato, la compagnia vuol dimostrare che in friulano si può parlare di tutto, che si può mettere in scena uno spettacolo con tematiche attuali anche in marilenghe.
Questa scelta li sta ripagando. I loro spettacoli degli ultimi tre anni sono stati molto graditi e li hanno portati a calcare le tavole di palcoscenici prestigiosi come il teatro Ristori di Cividale o il Miotto di Spilimbergo. Non da meno è lo spettacolo che attualmente stanno portando in scena, No stâ viarzi chel armâr!, una esilarante commedia che hanno già replicato 11 volte e che, al momento, prevede altre 4 repliche nelle rassegne del Friuli.
Quest’operazione di “svecchiamento” non poteva non passare attraverso il mondo dei social. Infatti, la compagnia per essere il più vicino possibile al proprio pubblico, lo tiene informato attraverso il suo sito internet www.compagniateatralelapipinate.it, la pagina Facebook @CompagniaLAPIPINATE, il profilo Instagram LAPIPINATE ed inoltre offre la possibilità di poter rivedere gli spettacoli delle stagioni passate andando su suo canale YouTube I Video de LA PIPINATE.
Insomma, la Compagnia Teatrale “La Pipinate” compie i suoi primi quarant’anni, ma si sente giovane più che mai!